La basilica di Sant'Antonino, patrono di Piacenza, e' un esempio di architettura romanica ed e' caratterizzata da una grossa torre ottagonale. Ha la dignita' di basilica minore. Fu voluta da san Vittore, il primo vescovo della citta', intorno al 350 e fu ultimata nel 375; conserva le reliquie di Antonino di Piacenza, martire cristiano ucciso presso Travo, in Val Trebbia, ritrovate, secondo tradizione, dal vescovo Savino in un ambiente di epoca romana sotto la chiesa di Santa Maria in Cortina, distante solo poche decine di metri dalla basilica[2]. Fu sottoposta a varie opere di ristrutturazione in seguito ai danneggiamenti delle popolazioni barbariche calate nel Nord Italia. A lato vi e' un chiostro edificato nel tardo Quattrocento. Nell'869 vi fu sepolto il re di Lotaringia, Lotario II. Nel 1183 ospito' i delegati della Lega Lombarda e l'imperatore Federico Barbarossa che vi si riunirono per firmare i preliminari della pace di Costanza. Tra i dipinti e gli affreschi, sono da menzionare quelli di Camillo Gervasetti del 1622 nonche' le 5 tele con "Scene della vita di Sant'Antonino" del De Longe (1693).