Le origini della chiesa risalgono agli anni Venti quando il vescovo Menzani volle costruire una nuova parrocchiale in questa zona di nuovi insediamenti urbanistici; la nuova costruzione si ispirava nelle sue linee generali e nei suoi motivi di decorazione allo stile romanico reinterpretato con motivi piu' attuali. L'opera piu' prestigiosa e' di Giorgio Groppi, il crocefisso astile posto accanto all'altare maggiore; ha inoltre disegnato le vetrate dell'altare maggiore e del rosone della facciata e da ricordare un crocefisso in legno alto 2 metri e 60 cm nel transetto di sinistra che rappresenta un Cristo forte, immobile, possente che e' un riferimento per l'intero sistema scultoreo posto alla base. Due belle tele arrichiscono la chiesa: una di Camillo Procaccini "La famiglia della Vergine" del 1610 e l'altra di Gianbattista Tagliasacchi "La cena di Emmaus" del 1732.